Xgardaman “secondo” Bobo (di categoria ovviamente)

Bobo e la regola disattesa

Avevo già in altra occasione scritto che, se mi è possibile, mi porto volentieri sui campi di gara il giorno prima in modo da poter provare il percorso MTB; l’ho fatto anche nel fine settimana appena trascorso ma ho provato in modo più moderato il tracciato perché, anziché riuscire ad arrivare sul posto in mattinata, sono arrivato nel tardo pomeriggio: ho preferito quindi, dovendo gareggiare la mattina successiva, non esagerare nonostante la mia prestanza atletica e la mia giovane età (astenersi commentatori sagaci, alcolisti incalliti, fruitori di stupefacenti, Claudio ed Alessio).

Comunque alla fine della “moderata ricognizione” decido di andare a prendere il mio pacco gara che purtroppo è già stato pagato, di salire in macchina e tornarmene a casa per evitare di immolarmi sull’altare del Triathlon. Minchia che percorso! E ne “assaggio” solo un po’, giusto i primi cinque o sei chilometri! Purtroppo sono vincolato dalla promessa fatta ad Alessio di ritirargli il pacco gara in modo che, arrivando lui la mattina seguente e presto, avrebbe potuto trovare tutto pronto per potersi sistemare con più calma lui e la bicicletta.

Oltretutto in serata mi telefona anche Gianni e mi dice che anche lui è già lì con tutti gli accessori necessari alla gara quali bicicletta, muta, scarpe, casco e morosa e mi dà appuntamento per la mattina dopo…

Insomma la mia opzione principale, quella della ritirata strategica, mi risulta a questo punto impossibile.

Domenica sono quindi ancora lì ed insieme ad Alessio che arriva puntualissimo alle 06.30, ci sistemiamo: lui allegro e disponibile per una partenza che lo attende alle 08.00 ed io imbufalito ed intrattabile per una partenza che mi attende alle 11.00… checcavolo mi preparo a fare così presto? Va be’ , ormai ci siamo quasi e piano piano si compone quel manipolo di dieci Body Rossi che sarà la squadra 33TT del Presidente “Bomgiu” per oggi distaccata a Toscolano Maderno: Claudio “Kaio” Pezzato, Cesare Prati, Gianni Sartori e Roberto “Bobo” Curti pronti a partire nell’olimpico cross, Riky Riolfatti pronto a fiondarsi nel K100 cross (distanza doppia rispetto all’olimpico) e Alessio “Lontra” Volani, iscritto anche lui al K100, secondo me con poca voglia di farlo e presente soprattutto per darci supporto psicologico, competente e tecnico a fronte di una gara da non prendere sottogamba (oltre ad essere head coach della 33TT, il giovanotto si è fatto “robetta” tipo la Celtman Scozzese e la Norseman in Norvegia ed è sempre tornato vivo: un vero peccato perché a me la sua morosa Tania piace un sacco… ma pazienza); se devo dirvi la verità, a costo di sembrare banale ma dopo ne avrete la prova, per me sapere che lui era lì con noi è stato davvero un bell’incentivo per tenere botta.

Tornando al manipolo dei Body Rossi ci sono anche Iva (che non finirò mai di ringraziare per le belle foto che ho, sempre fatte da lei), Tania (che giusto per far girare un po’ le gambe ci ha raggiunto da casa in bici facendo il giro del lago di Garda), Anna (Team manager di Gianni che grazie a lei trova sempre tutto  pronto… oh ma va’ che certe fortune capitano sempre e solo agli altri!) e Cinzia, iscritta alla gara di Olimpico cross ma presente sul campo prestissimo perché, oltre ad essere atleta, è moglie di Riky Riolfatti che parte alle 08.00; è sua moglie tra l’altro da pochissimo e questo desta la perplessità di tutti i convenuti alla gara di Toscolano che si chiedono come mai, lei ragazza bella, di cultura e di indubbia intelligenza, abbia potuto sposare Riccardo quando c’ero io che ero libero; pare però che i due abitassero nella stessa zona e questo, oltre al fatto che comunque alle volte la gente è strana, è certamente una giustificazione più che valida.

Comunque arrivano le otto e gli atleti del K100 partono al suono di una cornamusa suonata da un bresciano vestito da Scozzese che, tra un saltello degno della Royal Scottish Country Dance Society e un bel “pota gnari” , dà fiato alla storica e tipica voce delle Highlands.

In attesa della nostra partenza io vado a prepararmi e Cinzia a recuperare un po’ delle energie che un paio di giorni prima un virus inopportuno le ha spremuto, facendola vomitare e mettendo a rischio la sua partecipazione alla X-GardaMan.

Ci ritroviamo quindi più tardi, insieme a Gianni, Cesare e Claudio in zona transizione per preparare ognuno la propria piazzola, con Claudio che dà qualche consiglio prezioso a Cinzia cui faccio anche un paio di foto di circostanza, visto che questa è la sua prima gara di Triathlon.

Finalmente partiamo con un lago abbastanza “ondulato” e un po’ di vento; esco dall’acqua insieme a Cinzia che fila come un furetto alla sua postazione e si parte in bici: la rivedrò ancora in zona transizione con la sola differenza che io ci entrerò in bici per iniziare la frazione di corsa e lei ci passerà per finire la frazione di corsa e andare al traguardo.

Minchia, meno male che è il suo primo triathlon e stava male! Del resto c’era da immaginarselo: è un Body Rosso e non poteva che essere anche lei una scalmanata come tutte le altre nostre ragazze che, come dice Tania, “sono nate per menare”.

Io invece ho le gambe che sono a pezzi e sono ancora scosso da un jolly che mi sono giocato su una discesa proibitiva: stando tutto indietro e fuori sella, non sono poi riuscito a risalire per sganciare i pedali e scendere perché mi si aggancia il body nella bomboletta gonfia e ripara che tengo appunto sotto la sella.

Non so davvero come arrivo alla fine del discesone: la bici è del tutto fuori controllo anche se tengo le mani strette, i denti stretti, le ginocchia strette… ma niente in confronto a quanto tengo strette le chiappe! Avevo la bomboletta che premeva proprio alla base della cerniera del body… cose che se si schiacciava il pulsante della schiuma mi si riempiva e mi riducevo come la donna cannone.

Arrivo quindi in prossimità della zona di transizione davvero cotto e con sette capelli dritti (praticamente tutti quelli che ho).

Poco prima però di entrare, incontro Alessio che avendo fatto il giro lungo (il doppio del mio), termina la frazione con me dandomi quella scrollata che mi ci voleva, utilissima per trovare le ultime energie residue necessarie per portare a termine tutta la gara.

Finale “già visto” : qua a Toscolano come successe a Lavarone, tagliato il traguardo non faccio in tempo come vorrei a stravaccarmi sul tavolo del ristoro che lo speaker mi chiama per procedere subito alla premiazione; il lato positivo della cosa è che qua perlomeno non c’è Dobermantella che mi ci porta trascinandomi per il collo!

Concludendo, arrivo ultimo in classifica generale ma secondo di categoria e ci resto malissimo… ma come, non posso essere secondo! Io ho correttamente ottemperato alla regola dei Sacri Testi che puntualmente riporto: “Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti” (dal Vangelo secondo Mc 9,30 – 37). Va’ che roba… ero ultimo di tutti e invece sono arrivato secondo, altro che primo; la regola non ha funzionato per la gara e a momenti nemmeno per il pasta party… che sarebbe stato sicuramente più grave!

Comunque scendo dal palco pavoneggiandomi e facendo dondolare la medaglia che mi hanno messo al collo, per andare finalmente a godermi la parte più bella della gara: un po’ di relax con tutti i 33 TT che ovviamente nel frattempo erano già arrivati.

Premiata anche Cinzia (nona in classifica generale, mica bubbole) e ultimo fuoco artificiale della giornata a Toscolano, la premiazione di Riky Riolfatti che, udite udite, oltre ad essere arrivato primo di categoria (che già c’è da leccarsi barba e baffi) è arrivato niente meno che secondo ASSOLUTO alle spalle di quello stesso, imprendibile vincitore arrivato primo anche l’anno scorso.

Ma le soddisfazioni continuano quando accendo il computer e apro la posta: leggo delle prodezze dei nostri giovani a Bressanone (mannaggia ma siete bravi davvero… anche voi non mollate mai! Bravissimi!) e dei risultati dell’altra pattuglia di Body Rossi al Kuota di Peschiera, gara per noi resa particolarmente “grande” dal debutto di Michela e di Luca, due neonati 33 Trentini. Bello. Bello perché davvero siamo tutti insieme protagonisti di una Storia che continua e che tutti insieme contribuiamo, indistintamente, a rendere sempre più bella con la nostra forza, la nostra coesione, la nostra spiccatissima identità, la nostra passione… e il nostro indissolubile Body Rosso.

 

 

 

 

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