Ironman 70.3 Pula 2016

Lungi da me il voler prendere il posto di Bobo nei racconti epici e al limite della credibilità, ma qui ho un documento ufficiale come prova dei fatti!
A tre giorni dalla gara mi è arrivata una mail di congratulazioni, che parla di un IRONMAN swim-swim-swim piuttosto che swim-bike-run, e che con le condizioni meteo avverse che ci sono state si può parlare di una faticironman-70-3-pula2a più da long distance che da “mezzo”.

“Dear Michele,

Although it was a very tough race and more like a “SWIM – SWIM – SWIM” than a “SWIM – BIKE – RUN”, you did it! You are a finisher! You are a modern gladiator and we want to congratulate you from the bottom of our heart!

You proved, that you are an IRONMAN with an IRON WILL. You finished a half distance, but under these weather conditions, it was nearly as tough as finishing a full distance. We are so proud of you all. Thank you for being part of this race to and thank you for making this event an unforgettable experience…

Your IRONMAN 70.3 Pula Team”

Fatto sta che la voglia non mi è passata nemmeno stavolta,
ed anzi sono già pronto a rilanciare (#cinqueoreemezza).
Nello spazio che mi viene offerto, però, non voglio parlare della gara in sè, ma di emozioni, che valgono molto di più di una qualunque cifra sul cronometro.
L’emozione di arrivare l’avevo già provata la scorsa edizione, la medaglia l’avevo portata a casa, ero un finisher, bla bla bla…
Quest’anno ci voleva qualcosa di più, che io immaginavo fosse il battere un predeterminato tempo ma…non avevo capito niente!
La vera emozione è stata l’aver capito che MI STAVO DIVERTENDO!
Quando al 9°km della mezza maratona ho realizzato che mancavano solo 12 km alla fine, mi dispiaceva che di lì a un’ora sarebbe tutto finito.
Probabilmente quando si parla di FLOW negli sport di resistenza si parla di questo, di una sensazione che non c’entra niente con la velocità, la prestazione o la fatica, ma è uno stato d’animo d’armonia e di rilassatezza difficilmente descrivibile, solo da provare (Qualcuno potrebbe obiettare che a 5:30 al km tutti corrono rilassati, ma chi se ne frega, io l’ho vissuta così, e ne sono contento!).
L’altra emozione che mi sono portato a casa dalla Croazia riguarda la CONSAPEVOLEZZA che l’allenamento da sempre i frutti sperati, che la qualità dell’allenamento è più importante della quantità. Quest’anno, fin dalla primavera, ho diminuito il chilometraggio in bici, per favorire la corsa. Un po’ di paura dei 90 km sulla bici da crono ce l’avevo, poiché il numero delle uscite oltre i 100 km quest’anno erano pari a ZERO. Ma a Mori, al velodromo, i km valgono doppio, SAPPIATELO!!!
La frazione di bici è volata e quando i superati sono molti di più dei superanti, siamo tutti più felici, o no?
Un’emozione della quale avrei fatto volentieri a meno è la PAURA che ho provato attorno al 20° km in bici: moto che si avvicina, fischietto che suona…il giudice!
Ce l’aveva con quello dietro di me che mi succhiava la scia da qualche minuto…birichino… multaironman-70-3-pula3to con 5 minuti di stop al penalty box!!! Ah Ah Ah…
Infine l’ANSIA che avevo ogniqualvolta passavo per il punto dove dovevano esserci le mie FAN: ma dove caxxo sono finite?!? Mi hanno confuso con qualcuno arrivato prima? Hanno preso la macchina e son tornate a casa stufe di prendere acqua?
Fortunatamente l’ansia è svanita appena le ho viste che mi attendevano dentro all’arena, nel rettilineo finale, mentre lo speaker mi ricordava che avevo fatto un “GOOD JOB”. Non voglio far pubblicità al 70.3 di Pula, però un arrivo come quello è secondo solo a quello del triweek!!!

Michele Brussa
mic.brussa@gmail.com
@micchei7